La politica agricola comune (PAC) è determinante nel gestire la transizione verso un sistema alimentare sostenibile e nell'intensificare gli sforzi degli agricoltori europei per contribuire agli obiettivi climatici dell'UE e alla protezione dell'ambiente.
I regimi ecologici sono un nuovo strumento della PAC a sostegno di questa transizione e ogni paese dell'UE li inserisce nel proprio piano strategico. La Commissione li ha valutati e approvati come strumenti fondamentali della PAC per rispettare gli obiettivi del Green Deal.
I regimi ecologici in sintesi
Per essere sostenute da regimi ecologici, le pratiche agricole dovrebbero:
- riguardare attività connesse al clima, all'ambiente, al benessere degli animali e alla resistenza antimicrobica
- essere definite sulla base delle esigenze e delle priorità individuate a livello nazionale/regionale
- puntare a superare i requisiti e gli obblighi stabiliti nell'ambito dello scenario di riferimento (compresa la condizionalità)
- contribuire al conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo.
Obiettivi del Green Deal europeo
ridurre del 50% l'uso dei pesticidi chimici in genere, e i rischi ad essi collegati, e ridurre del 50% l'uso dei pesticidi più pericolosi entro il 2030
destinare almeno il 25% della superficie agricola dell'UE all'agricoltura biologica e aumentare in modo significativo l'acquacoltura biologica entro il 2030
ridurre del 50% le vendite di antimicrobici per gli animali da allevamento e per l'acquacoltura entro il 2030
ridurre almeno del 50% le perdite di nutrienti, senza che ciò comporti un deterioramento della fertilità del suolo; questo porterà a una riduzione dell'uso dei fertilizzanti di almeno il 20% entro il 2030.
I piani strategici della PAC mettono in pratica la condizionalità rafforzata, i regimi ecologici, i servizi di consulenza aziendale, le misure e gli investimenti in campo agro-climatico-ambientali per conseguire gli obiettivi del Green Deal, in particolare quelli derivanti dalla strategia "Dal produttore al consumatore" e dalla strategia sulla biodiversità per il 2030, oltre a realizzare gli obiettivi climatici e ambientali specifici della PAC.
Obiettivi specifici della PAC
- Obiettivo specifico 4
contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici, all’adattamento a essi e allo sviluppo dell’energia sostenibile
- Obiettivo specifico 5
favorire lo sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria
- Obiettivo specifico 6
contribuire alla tutela della biodiversità, rafforzare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e il paesaggio
- Obiettivo specifico 9
migliorare il benessere degli animali e contrastare le resistenze antimicrobiche
Azioni nell'ambito dei piani strategici della PAC
Le misure dei paesi dell'UE specificate nei piani strategici della PAC riguardano interventi in vari settori in materia di ambiente, cambiamenti climatici e benessere degli animali e sono:
a. mitigazione dei cambiamenti climatici, compresa la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra prodotte dalle pratiche agricole, il mantenimento dei depositi di carbonio esistenti e il miglioramento del sequestro del carbonio
b. adattamento ai cambiamenti climatici, compresa la riduzione delle emissioni di gas serra prodotte dalle pratiche agricole, il mantenimento dei depositi di carbonio esistenti e il miglioramento del sequestro del carbonio
c. protezione o miglioramento della qualità dell’acqua e riduzione della pressione sulle risorse idriche
d. prevenzione del degrado del suolo, ripristino del suolo, miglioramento della fertilità del suolo e della gestione dei nutrienti
e. protezione della biodiversità, conservazione o ripristino di habitat o specie, compresi il mantenimento e la creazione di elementi caratteristici del paesaggio o di superfici non produttive
f. azioni per un uso sostenibile e ridotto dei pesticidi
g. azioni intese a migliorare il benessere degli animali o a contrastare la resistenza antimicrobica.
I piani strategici dei paesi dell'UE combinano un'ampia gamma di interventi mirati per rispondere alle esigenze specifiche dei singoli paesi e produrre risultati tangibili rispetto agli obiettivi europei, contribuendo nel contempo al Green Deal.
I piani devono rispettare ed essere coerenti con la legislazione e gli impegni dell'UE in materia di clima e ambiente, compresi quelli stabiliti dalla strategia "Dal produttore al consumatore" e da quella sulla biodiversità.
Esempi di pratiche agricole
Le informazioni fornite sulle pratiche agricole che i regimi ecologici potrebbero sostenere offrono agli agricoltori, agli amministratori, agli scienziati, alle parti interessate e al pubblico l'opportunità di saperne di più sui regimi ecologici e di condividere le loro esperienze. L'elenco è stato stilato dopo una discussione approfondita con gli esperti.
Le seguenti pratiche corrispondono alle azioni nell'ambito dei piani strategici della PAC riguardanti i settori dell'ambiente, dei cambiamenti climatici e del benessere degli animali sopra elencati.
Pratiche stabilite negli strumenti politici dell'UE
- Pratiche di agricoltura biologica, definite nel regolamento (UE) 2018/848 (b, c, d, f, g)
- conversione all'agricoltura biologica (b, c, d, f, g)
- mantenimento dell'agricoltura biologica (b, c, d, f, g)
- pratiche di difesa integrata, definite nella direttiva sull'utilizzo sostenibile (b, c, d, e, f), tra cui:
- Fasce tampone con pratiche di gestione e senza pesticidi (c, e, f)
- Diserbo meccanico (c, e, f)
- Maggiore uso di varietà e specie di colture resilienti e resistenti ai parassiti (b)
- Terreni lasciati a riposo con composizione delle specie per fini di biodiversità (c, e, f)
Altre pratiche
- rotazione colturale con leguminose (a, b, d, f)
- colture miste - multicoltura (b, d, e, f)
- colture interfilari di copertura su colture permanenti - frutteti, vigneti, ulivi - al di sopra della condizionalità (a, c, d, e, f)
- copertura invernale del suolo e colture intercalari al di sopra della condizionalità (a, b, c, d)
- sistema zootecnico a bassa intensità (a, c, d, g)
- uso di colture/varietà vegetali più resilienti ai cambiamenti climatici (b, c, e, f)
- specie miste/prati permanenti diversificati per fini di biodiversità (impollinazione, uccelli, mangime per la cacciagione) (c, d, e, f)
- miglioramento della coltivazione del riso per ridurre le emissioni di metano (ad esempio, mediante l'alternanza di tecniche a umido e a secco) (a)
- pratiche e metodi stabiliti dalle norme in materia di agricoltura biologica (b, c, d, f).
- piani di alimentazione: accesso ai mangimi e all'acqua e loro idoneità, analisi della qualità dei mangimi e dell'acqua (ad esempio, micotossine), strategie di alimentazione ottimizzate (g)
- condizioni di alloggiamento favorevoli: aumento dello spazio disponibile per animale, miglioramento della pavimentazione (ad esempio, lettiera di paglia fornita quotidianamente), parto libero, presenza di un ambiente arricchito (ad esempio, insediamenti per i suini, trespoli, materiali per la costruzione di nidi, ecc.), oscuramento/irrigatori/ventilazione per ovviare allo stress da calore (b, g)
- pratiche e metodi stabiliti dalle norme in materia di agricoltura biologica (g)
- pratiche per aumentare la robustezza, la fertilità, la longevità e l'adattabilità degli animali, ad esempio ciclo di vita delle vacche da latte; allevamento di animali a basse emissioni di carbonio, promozione della diversità genetica e della resilienza (a, b, g)
- piani di prevenzione e controllo della salute degli animali: piano generale per ridurre il rischio di infezioni che richiedono antimicrobici e che copra tutte le pratiche zootecniche pertinenti; ad esempio, vaccinazioni e trattamenti, miglioramento della biosicurezza, uso di additivi per mangimi, ecc. (g)
- garanzia di accesso ai pascoli e prolungamento il periodo di pascolo per gli animali da allevamento (a, b, g)
- fornitura e gestione del regolare accesso agli spazi all'aperto (g).
- introduzione e mantenimento di elementi caratteristici del paesaggio al di sopra della condizionalità (a, c, d, e)
- piano di gestione e di potatura degli elementi caratteristici del paesaggio (e, f)
- introduzione e mantenimento di sistemi silvo-pastorali ad alta biodiversità.
- terreni lasciati a riposo con composizione delle specie per fini di biodiversità (impollinazione, uccelli, mangime per la cacciagione) (c, e, f)
- pastorizia in spazi aperti e tra colture permanenti, transumanza e pascolo comune (b, d, e, f, g)
- progettazione e valorizzazione di habitat seminaturali (a, b, c, d, e, f, g)
- riduzione dell'uso di fertilizzanti, gestione a bassa intensità delle colture arabili (a, b, c, d, e, f, g).
- agricoltura conservativa (a, d)
- riumidificazione delle zone umide/torbiere, paludicoltura (a, c, d, e)
- mantenimento del livello minimo della falda freatica durante l'inverno (a, c, d)
- gestione adeguata dei residui, ovvero interramento dei residui agricoli, semina dei residui (a, c, d)
- introduzione e mantenimento di prati permanenti (a, c, d, e, f)
- uso estensivo di prati permanenti (a, c, d).
- piano di gestione dei nutrienti, uso di approcci innovativi per minimizzare il rilascio di nutrienti, pH ottimale per l'assorbimento di nutrienti, agricoltura circolare (a, c, d, f)
- agricoltura di precisione per ridurre l'impiego di fattori di produzione (fertilizzanti, acqua, prodotti fitosanitari) (e, f)
- miglioramento dell'efficienza dell'irrigazione (b).
- attuazione di misure relative ai nitrati che vanno oltre gli obblighi di condizionalità (c, d, e)
- introduzione di misure volte a ridurre ed evitare l'inquinamento dell'acqua, dell'aria e del suolo dovuto all'eccesso di nutrienti; ad esempio, campionamento del suolo se non già obbligatorio, creazione di trappole per nutrienti (c, d, e).
- gestione del fabbisogno idrica delle colture (passaggio a colture a consumo idrico minore, variabilità dei periodi di coltivazione, piani di irrigazione ottimizzati) (b).
- fasce antierosione e frangivento (b, d, e)
- introduzione o mantenimento di terrazze e campi di coltivazione a strisce (b, d, e).
- additivi per mangimi per ridurre le emissioni derivanti dalla fermentazione enterica (a)
- miglioramento della gestione e dello stoccaggio degli effluenti (a).
Base giuridica
Regolamento (UE) 2018/848 relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio.
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